Comunicazione olfattiva del Sacro di Birmania

Comunicazione olfattiva

Quando un gatto si strofina su una persona si pensa stia emettendo un segnale visivo, in realtà è olfattivo, in quanto è associato alle deposizione di “odori”, questo perché i gatti hanno ghiandole sebacee localizzate sulla coda, sulla fronte, lateralmente alle labbra e al mento, tra i cuscinetti plantari e associate alle vibrisse.

È probabile che i gatti appartenenti ad una stessa colonia sviluppino uno stesso odore; infatti i gatti della stessa colonia si annusano con molta frequenza, annusano l’ambiente e si strofinano l’uno con l’altro.

A sostegno di ciò possiamo notare come su un gatto che ritorna dalla caccia o su un proprietario al suo rientro in casa gli altri gatti manifestino maggiormente il comportamento dell’allorubbing o strofinamento.

In questo modo si ristabilisce sul “nuovo arrivato” l’odore di “appartenenza alla colonia”.

L’allorubbing comporta uno scambio di secrezioni provenienti da una varietà di ghiandole (sotto al mento, attorno alla bocca, alla regione temporale, orecchie, alla base e su tutta la lunghezza dorsale della coda e tra i cuscinetti plantari.

Marcature

Le marcature possono essere effettuate tramite l’utilizzo di urina, feci e mediante il “graffio” di oggetti.

I gatti sono in grado di discriminare tra le urine di gatti conosciuti e sconosciuti; l’urina è quindi utilizzata come un mezzo di comunicazione.

La marcatura con urina avviene mediate lo “spruzzo”: il gatto si posiziona di schiena davanti ad un oggetto verticale, coda dritta in alto e spruzza sull’oggetto.

È un comportamento effettuato più di frequente da maschi piuttosto che dalle femmine, ma questo non pregiudica il fatto che anche le femmine possano effettuare marcatura con urina.

Il valore della segnalazione tramite urina va perduto entro 24 h ed è per questo che i gatti maschi effettuerebbero un giro dei loro territori quotidianamente.

La funzione di questo comportamento non è perfettamente chiarita, secondo alcuni è un segnale per tenere gli altri gatti lontano dal proprio territorio.

Non è provato ed oltretutto non è un motivo sufficiente per impedire l’accesso ad un altro gatto; inoltre se fosse così dovrebbe verificarsi attorno ad un area ben precisa e non sempre si verifica!

Certamente però è un comportamento che aumenta di frequenza nei gatti di casa se si avvicinano dei gatti estranei ed in situazioni di sovraffollamento.

Lo “spruzzo” può essere scatenato anche da cambiamenti nell’ambiente, come l’arrivo di un bambino, il cambio di casa, un nuovo mobile, un cambio di proprietari.

Anche le feci possono essere avere una funzione comunicativa, con la finalità di marcatura quando non vengono coperte e deposte alla periferia del territorio di una colonia; all’interno invece del territorio vengono normalmente coperte.

Tuttavia non è comunque l’unica spiegazione di questo comportamento: infatti il seppellimento è pratica comune in funzione del controllo dei parassiti, mentre il non coprire le feci avviene normalmente quando il gatto non si trova nella sua area di vita.

Il “farsi le unghie” è una marcatura sia visiva che olfattiva (il gatto possiede delle piccole ghiandole interdigitali che vengono “spremute” ed attivate al momento del graffio (praticamente una firma individuale della loro presenza).

Questo comportamento è fatto con lo scopo di indicare la presenza in quel territorio di un gatto in buona salute; è effettuato graffiando un oggetto, che può essere un pezzo di legno, il lato del vivano, una sedia; tendenzialmente l’oggetto utilizzato è sempre lo stesso. Di solito è manifestato subito dopo il sonno e vicino al luogo di riposo.

Questo comportamento, ha inoltre la funzione di affilare gli artigli, eliminando gli strati cornei ormai vecchi delle unghie, ma anche di rafforzare i muscoli; si tratta di un comportamento innato e naturale del gatto, che compare ad uno stadio precoce nella sua vita (intorno alle 5 settimane), ed ha un’origine in parte ereditaria ed in parte appresa dalla mamma.