I pregiudizi sul gatto e luoghi comuni

I pregiudizi sul gatto (non solo Birmano)

La popolarità e il successo del gatto come animale d’affezione sarebbero ancora maggiori se tuttora non sussistessero alcuni pregiudizi nei suoi confronti, che nascono spesso dall’assurda e improprio confronto con il cane.

Molte persone tendono a considerare il gatto un animale freddo e indifferente, che ci sta vicino solo per il cibo e la protezione che la nostra casa gli può offrire: ma non è così, il gatto ci considera affettivamente dal suo punto di vista!

Il cibo che gli procuriamo gli piace, così come il tepore delle nostre case, le cucce comode per dormire e i giochi per divertirsi.

È del tutto naturale: il gatto ci considera la sua famiglia e lo dimostra in tanti modi.

Ci porta le prede che cattura, ci “impasta” con le zampe mentre fa le fusa, trattandoci come se fossimo la sua mamma.

Quando gioca con noi, ci considera come un fratello di cucciolata. Quando ci “bacia”, ci tratta come se fossimo un suo cucciolo.

Nello stesso tempo, però, il gatto ha bisogno dei suoi momenti di solitudine, per pensare, meditare, sognare…forse di noi, o della sua prossima preda, o del buon cibo che gusterà, o del gioco che farà.

Chi vive con un gatto sa quanto sincero e costante possa essere il suo amore.

Spesso i detrattori dei gatti portano come argomento a loro favore il fatto che i gatti si avvicinano più facilmente a chi non li ama, dimostrando così di essere indifferenti all’affetto.

La verità è che i gatti, davanti agli estranei, mostrano una fisiologica e salutare diffidenza apparendo spaventati da un approccio troppo diretto; si avvicinano, paradossalmente, con più facilità a persone che mostrano indifferenza nei loro confronti.

Tuttavia nel giro di pochi minuti il gatto sa riconoscere chi ha un vero “feeling” con lui e non tarda a cercare la sua compagnia.

I gatti amano più i luoghi che le persone (falso)

In realtà il gatto è un animale molto territoriale, tanto che “marca” la sua zona con l’urina e con la “graffiatura” di tronchi d’albero, mobili, oggetti di casa.

Ma nello stesso modo “marca” anche il padrone, strofinando le guance sulle sue gambe, sul suo viso, sulle sue mani, per definire la sua proprietà su di lui.

Il gatto ama il suo padrone almeno tanto quanto il suo territorio.

Essendo un animale abitudinario, ha bisogno semplicemente di un certo tempo per adattarsi a un nuovo ambiente, senza per questo amare di meno il suo “umano”.

Alla luce di quanto detto, quando si deve traslocare e necessario tenere presente che questa situazione per il gatto rappresenta uno stress non trascurabile e che bisogna affrontare il cambiamento di ambiente con pazienza e sensibilità.