Il rapporto tra gatto e uomo, una psicologia differente

Cuccioli Sacro di Birmania

Il rapporto tra gatto e proprietario si crea nel tempo attraverso continui contatti e una corretta opera di educazione da parte dell uomo, che nelle sue attenzioni dovra essere assiduo ma non ossessivo, per non calpestare l’indipendenza del felino.

Con l’andare del tempo l’uomo finirà per comprendere gli atteggiamenti del micio, il quale a sua volta si abituerà gradatamente a quelli umani.

Al gatto piace essere preso in braccio ma solo quando ne ha voglia e per brevi istanti; lasciate quindi che sia lui ad avvicinarsi a voi, non afferratelo bruscamente ma accarezzatelo e sollevatelo delicatamente e, quando comincia a dimenarsi, lasciatelo libero.

Il gatto e fondamentalmente diverso dall’uomo, possiede attitudini e comportamenti sociali precisi e va considerato proprio per le sue specificità, senza pretendere o anche soltanto sperare che finisca per assomigliarvi.

Per prima cosa ricordate che il sacro di birmania è molto intelligente, è curioso, ha ottima memoria, lavora ponendosi sempre obiettivi chiari e non per il gusto di farlo e possiede l’istinto del cacciatore.

L’intelligenza del gatto

Il gatto è un animale capace di assimilare esperienze nuove e diversificate ed è estremamente consapevole dell’ambiente in cui vive.

Il gatto, da buon individualista, utilizza le sue numerose capacità per trarne vantaggi e non solo per fare piacere a voi; i suoi comportamenti sono rivolti al raggiungimenyo di un determinato obiettivo che non sempre può combaciare con le vostre aspettative.

È quindi capace di trovare sempre nuove soluzioni per affrontare le diverse situazioni. Ed è infine fondamentalmente un individualista.

Da questo è possibile capire quanto sia facile per lui apprendere cose utili per la sua vita pratica semplicemente attraverso l’osservazione del comportamento degli altri individui e facendo tesoro delle esperienze.

Non stupitevi quindi se scoprirete che il vostro gatto è in grado di aprire una porta azionando una maniglia, suonare il campanello, utilizzare correttamente un ascensore, bere acqua direttamente dal rubinetto, fare pipì nel water, aprire lo sportello del mobile che nasconde la pattumiera e altre finezze del genere.

E non stupitevi nemmeno se, nonostante queste sue formidabili doti di apprendimento, ancora non siete riusciti a insegnargli a non farsi le unghie sui braccioli della poltrona o a obbedirvi prontamente quando lo chiamate.

Il gatto collabora solo se ne ha voglia e difficilmente punizioni e ricompense possono fargli impressione: cosi, spesso finge di non riconoscere il suo nome se è occupato in qualcosa che lo assorbe particolarmente, per poi ricordarselo immediatamente all’ora della pappa.