Microchip nei gatti: perchè è importante
Il microchip per i gatti, come per tutti gli animali domestici viene applicato facilmente, non comporta dolore per l’animale e cerca di prevenire l’abbandono e lo smarrimento degli animali.
Che cos’è il microchip
Il microchip per gatti è un dispositivo che funziona come un navigatore, molto utili sia quando il gatto ha l’abitudine di bighellonare fuori di casa, ma è anche obbligatorio se si decide di portare il proprio gatto con sé in un viaggio all’estero.
La grandezza del microchip per gatti non è superiore a quella di un chicco di riso e viene installato nell’animale più o meno all’altezza delle scapole con una puntura sottocutanea: per l’animale è un procedimento del tutto indolore.
Nel microchip vengono inseritetutte informazioni del proprietario del gatto.
Alle informazioni contenute sul microchip possono accedere il veterinario, l’ASL e la polizia municipale con un apposito lettore.
Per il gatto non è obbligatorio avere un microchip, contrariamente al cane, salvo che non debba fare viaggi con il padrone all’estero, Europa compresa.
In questo caso, non solo il microchip è obbligatorio ma anche l’antirabbica.
A che età mettere il microchip al gatto
Il microchip al gatto può essere installato a partire dall’età di 5 settimane da parte del veterinario, anche se il consiglio è quello di farlo prima che esca per la prima volta.
Se si procede alla sterilizzazione del gatto è opportuno che, in anestesia si inserisca anche il microchip, in modo tale che il gatto non debba essere stressato una seconda volta
Come si inserisce il microchip per gatti
Il microchip per gatto lo deve inserire necessariamente un veterinario iscritto all’Ordine dei Medici Veterinari o un veterinario dell’ASL; non hanno l’autorizzazione a farlo gli allevatori: dovesse capitare che si offrano di farlo vanno denunciati immediatamente.
Il metodo è molto semplice ed è indolore per l’animale; il microchip viene inserito in una capsula biocompatibile in modo da essere protetto dai liquidi organici e viene installato con un’iniezione all’altezza delle scapole.
Il dispositivo è anallergico, non dà reazioni al gatto né gli reca fastidio, anche se si sposta sotto cute.
Se, nell’accarezzare il gatto si dovesse sentire sotto le dita è una cosa normalissima.
Provvedere a far installare un microchip al gatto ha un costo irrisorio, tra i 30 e i 50 euro: in pratica quanto una visita veterinaria.
Come funziona un microchip
Il microchip non manda e non riceve impulsi, e le sue informazioni vengono lette da un dispositivo idoneo in possesso solo di veterinari iscritti all’ordine o dalle ASL.
Il microchip contiene una serie numerica di 15 cifre che è l’identificativo personale ed unico dell’animale che viene letto dallo scanner per identificare il padrone dell’animale con tutti i sui contatti.
Questo codice è riportato anche su una targa adesiva che il veterinario o l’ASL stacca dal dispositivo e attacca sul libretto sanitario del gatto; i dati del felino vengono trasmessi all’anagrafe nazionale felina.
Che cosa significano le cifre del microchip
Le cifre del codice sono una specie di “codice fiscale” dove le prime tre cifre corrispondono al paese di nascita del gatto, le altre cifre corrispondono ai dati delll’animale e del proprietario.
Dovesse servire, il veterinario o le autorità preposte, consultano con questo identificativo le banche dati per accedere alle informazioni.
Che cos’è l’anagrafe nazionale felina
L’Anagrafe Nazionale Felina è l’Ente che ha la gestione di tutti i microchip dei gatti del paese.
E’ una banca dati informatizzata voluta dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani.
L’iscrizione all’Anagrafe non obbligatoria come non lo è il microchip, ma se questo viene installato è bene accertarsi che il Veterinario inserisca i dati del micio utili in caso che il gatto venga rubato o smarrito.
Il microchip per il gatto è importante
I gatti, specie se “di razza” spesso sono soggetti a furto e proprio per questo è importante che abbiano installato un microchip.
Così come è importante che lo abbiano se hanno l’abitudine ad uscire di casa.
Il solo collare non basta perché potrebbe rompersi o in caso di furto, fatto sparire e con lui il gatto.
Con il microchip di identificazione invece è più semplice trovare i delinquenti che lo hanno preso o ritrovarlo se si è smarrito.
Da tener presente che lo smarrimento è una delle causa maggiori della sparizione di un felino: capita spesso che, durante un trasloco, ad esempio, essi riescano a sgaiattolare e che non possono ritrovare la via di casa per il semplice motivo che la casa non è più quella.
E’ fondamentale anche per diminuire il numero di gatti che vengono abbandonati.