Sacro di Birmania Blue Point
Informazioni e caratteristiche morfologiche del gatto birmano blue-point
Alcune zone del corpo del Birmano come maschera, orecchie, zampe, coda e genitali, possono presentarsi con diverse colorazioni.
Il gatto Sacro di Birmano per molto tempo è sempre stato presentato con la sua classica colorazione del mantello: il Seal-point (foca) che è stato per molti anni il colore tipico del birmano.
Tuttavia nel corso degli ultimi anni, grazie ad attenti accoppiamenti, il Sacro di Birmania ha ottenuto diverse varianti di colore presenti nelle punte (points) e tra questi il bellissimo Sacro di Birmania Chocolate-point.
Il colore del Birmano Blu-point è più chiaro del Seal-point e i punti (points) sono di un colore grigio argenteo.
Anche il tartufo è color grigio scuro e nel crescere il mantello diventa più scuro con tonalità che vanno dal beige al grigio.
Questo processo viene accelerato da accoppiamenti e gravidanze.
Gli occhi del Blu-point sono leggermente più chiari rispetto al Seal-point, ma sempre di un blu intenso!
I caratteri del Blue Point sono unici nel loro genere. Essi ne fanno uno dei gatti più eleganti e preziosi che madre natura abbia potuto regalarci: un vero spettacolo di bellezza.
Il suo pelo è candido, setoso, ed è molto fine, per cui è necessario non essere troppo energetici: una spazzolata troppo intensa può cagionarne uno strappo.
Il Blue Point adora le coccole ed è molto incline a fare le fusa: delle spazzolate lenti e ritmiche diventano per lui un momento di profondo e gradito relax.
Tra fantasia e realtà, serio e faceto, la storia della diffusione e dell’allevamento del Birmano Blue Point in Europa sembra risalire al 1950: è in Francia che comparve per la prima volta, con certezza, il gene blu, veicolato da un programma di allevamento che includeva dei gatti “Kmers” e dei persiani blu colour point.
Il suo standard, oggi, è molto dettagliato e preciso ma all’inizio non era così: i caratteri non erano così definiti ed estremi come lo sono oggi, tanto che tutti gli esemplari del Sacro di Birmania Blue Point apparivano piuttosto tondi di muso.
I cuccioli del Blue Point, come del resto tutti i piccoli appartenenti a questa specie, nascono bianchi e si colorano solo con la crescita.
Sono delle amabili e tenere palline di pelo, candide, prive di sfumature visibili ad occhio nudo. Da ciò deriva una comprensibile difficoltà nell’identificarne la tipologia: per raggiungere la colorazione definitiva bisogna, infatti, attendere che il cucciolo raggiunga almeno un anno di età, una stagione invernale compresa.
Il Sacro di Birmania Blue Point è il primo colore derivante dalla diretta diluizione del Seal Point ed è quindi più chiaro: i points, ossia la maschera, le orecchie, le zampe, la coda ed i genitali, sono infatti grigio-blu, più o meno scuri.
Non tutti gli esemplari sono identici tra loro: uno stesso esemplare di Blue Point può essere più o meno scuro.
Questo fenomeno dipende dal fattore genetico: un gatto può infatti essere omozigote, se deriva cioè da Blu+Blu, oppure eterozigote, se derivante ad esempio da Blu+Lilac.
Il manto, come sempre completamente bianco nei cuccioli, nel Birmano Blue Point adulto acquista una nuance di colore beige, con sfumature grigio-argento.
Un elemento distintivo attendibile è rappresentato dagli occhi: questi, nel caso del Blue Point, sono solitamente più chiari rispetto a quelli del Seal Point e del Chocolate Point.
Al fine di non incorrere in errori, è bene, in caso di difficoltà, rivolgersi a un allevamento professionale.
Non sempre i caratteri sono così speciali e netti come si pensa e non sono pochi coloro che, dopo aver attinto qualche informazione qua e là, fanno confusione, finendo con l’acquistare un esemplare per un altro … convinti di fare la scelta che inizialmente si erano prefissi.